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Link Building: Quando conviene investirci, e quando è un must

Nel post precedente ho parlato di casi nei quali NON conviene investire in link building. La conclusione era chiara: fare link building bene porta ai risultati eccellenti, farla male porta alla penalizzazione, a volte conviene semplicemente NON farla. 

Ora che abbiamo capito quando non fare la link building, cerchiamo di capire quando e come eseguire la campagna link building per arrivare a dei risultati eccellenti.

Vediamo casi esemplari nei quali la link building conviene:

  1. Sito nato da 6-12 mesi, senza problemi tecnici di indicizzazione, con una base di contenuti discreta

In generale conviene partire con il link building nel caso in cui il nostro sito ha “un’infarinatura” SEO, quindi aspetto tecnico e contenuti, fatta bene. 

Se abbiamo già lavorato sul fronte tecnico per garantire la corretta indicizzazione delle risorse chiave del sito, se abbiamo prodotto contenuti di valore, con il potenziale in termini di link earning, adesso arriva il momento di investire in una campagna link building. Ha senso:

  • Investire in guest posting e inserimento di link negli articoli esistenti

Ha senso quindi investire in attività di pubblicazione di articoli con inserimento di link, ma anche in inserimento di link all’interno delle risorse online esistenti, pertinenti con la tematica e target del nostro sito. 

  • Investire in link earning outerach

Conviene anche promuovere attraverso canali ADV e Social, Mail, Outreach Blogger & Giornalisti i contenuti virali presenti sul nostro sito che potrebbero avere potenziale in termini di generazione link spontanei (link earning).

  1. Sito editoriale nella nicchia giusta, con contenuti giusti, ma con un “tetto di vetro” sopra in termini di visite organiche raggiunto nel corso di 12-24 mesi

OK, abbiamo un sito editoriale, abbiamo anche la strategia editoriale giusta, che ci ha permesso di guadagnare la visibilità, con anche un set di link spontanei, nel corso del tempo.

Adesso è arrivato il momento di fare il giusto mix tra i link spontanei arrivati, e link che potrebbero essere un effetto di una campagna link pianificata e dedicata. 

Hanno senso soprattutto:

  • Azioni finalizzate alla generazione di link con anchor text “branded” e “url nudo” dai siti affidabili con l’obiettivo dell’incremento complessivo di autorità del nostro dominio agli occhi di Google

  • Azioni finalizzate a promuovere i nostri articoli sui temi TOP in termini di potenziale traffico organico e guadagno, attraverso il corretto linking dagli articoli guest post, o inserzioni di link negli articoli esistenti. In questo caso è consigliato anche l’uso di anchor text exact match, soprattutto se un articolo ha acquisito nel corso del tempo un set di link con anchor text casuali

  • Outreach giornalistico finalizzato alla diffusione degli articoli con più alto potenziale link building

  • Azioni finalizzate all’acquisizione di link su Wikipedia (sono i link nofollow, ma essendo Wikipedia un dominio di altissima affidabilità, possono fare una grande differenza)

  • Azioni finalizzate alla promozione sui canali ADV, Social, Email di nostri contenuti virali (se non l’abbiamo ancora fatto)
  1.  SITO CON UNA BRAND ONLINE FORTE, ESPRESSA IN TERMINI DI LINK

Devi fare SEO per un sito di alta affidabilità e un set vasto di link spontanei in entrata?

Benissimo, eseguire una strategia di linking building con un approccio corretto può essere un fattore decisivo che ti sposta dalla posizione in TOP 10 dei risultati di ricerca nella posizione in TOP 3. 

Sui siti con un brand online forte ha senso fare seguenti azioni di link building:

  • Azioni mirate alla collocazione semantica più precisa del brand

Brand fortissima in termini di autorevolezza del dominio hanno un vasto asset di link di qualità alta, ma non sempre collocati semanticamente in maniera ottimale.

Per colmare questo “gap semantico” è fortemente consigliato ottimizzare la politica di comunicazione del brand (quindi diffusione comunicati stampa, pubblicazione articoli nei siti partner, partecipazione negli eventi del settore) inserendo il link NEL CONTESTO GIUSTO e pertinente per delle parole chiave per le quali ci vogliamo posizionare.

Attenti a non esagerare però: ottimizzare non significa inserire anchor text “exact match dovunque”, piuttosto si consiglia soprattutto il focus sul “contesto” e sul paragrafo dove viene inserito il link, il quale dovrebbe parlare possibilmente dei servizi e profilo della nostra azienda, con l’uso delle parole chiave, co-occorrenze, e sinonimi delle keyword target. 

In una guida dedicata vedremo come linkare correttamente le risorse della nostra azienda con finalità di comunicare a Google preciso significato semantico.

  • Azioni link building spot sui contenuti più strategici

I siti con brand online forte molto spesso hanno tantissimi link con anchor text branded, url, casuali, oppure long tail. In questo set possono mancare link con anchor text exact match, quindi i link che includono esattamente la parola chiave per cui vogliamo ottenere i posizionamenti.

In questo caso generazione anche di un paio di link con anchor text “exact match” soprattutto sui contenuti che hanno acquisito già un set di link spontanei con anchor text più casuali potrebbe fare una significativa differenza.

Conclusione

È vero. Il link building fatto male porta alle penalizzazioni, e nel dubbio la scelta potrebbe essere non farlo. È altrettanto vero però che il link building, se fatto bene, nel momento e contesto economico giusto, può portarti alle posizioni TOP, superando il tetto di vetro che prima sembrava insuperabile. 

E quando è il momento perfetto per lanciare la campagna link building perfetta, secondo voi?

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